Questo non è un libro, è una bussola che indirizza i ns passi verso l’idea di Eterno e Infinito, verso le grandi contrapposizioni che governano il mondo, verso l’oggetto del ns amore.

Immaginate di essere a Praga intorno agli anni’50 dove vive Hanta, un uomo che lavora da 35 anni a una pressa meccanica per il macero della carta vecchia. Agli occhi del lettore ciò che rende Hanta un personaggio struggente è il fatto che lui sottrae i libri da pressare per portarli a casa e saziarsi di pensieri, sogni, fantasie partoriti dalla mente di grandi autori e filosofi.

Hanta si ubriaca delle piccole verità contenute nei libri e comprende quanto il fluire delle cose, la loro trasformazione, il loro continuo procedere e retrocedere racchiudano il senso della vita e ci permettano di sopportare l’oscurità dei cieli.

I libri elevano lo spirito di Hanta e colmano di parole il suo mondo interiore rendendo rumorosa la sua solitudine.

Lui è profondamente connesso con la sua pressa che è tutto il suo mondo e gli permette di toccare la carta, di sentire le vibrazioni delle parole, è un macchinario che gli insegna a risorgere dopo la distruzione.

Ma la modernizzazione e l’arrivo di un nuovo modello di pressa atta a sostituire la precedente getteranno Hanta nel più cupo senso di annullamento, rivoluzionando il suo pensiero. Il finale è un tocco magico, scenografico, geniale.

Questo non è un libro, questo è un girasole dai petali strappati che si gira ancora verso il cielo.

Durante la lettura vi sentirete come questo fiore che ha voluto arrivare al sole ma è rimasto ancorato a terra.