“La ragazza dal fazzoletto rosso”

Autore: Činghiz Ajtmatov
Editore: Marcos y Marcos
Anno: 2022
Struggente, poetico, sublime. Questo libro ti condurrà verso luoghi lontani, lasciandoti un luccichio negli occhi.
Il racconto è un susseguirsi di momenti colti all’apice della loro bellezza o drammaticità, sullo sfondo di paesaggi maestosi che sembrano partecipare alle vicende umane.
Genere: Romanzo
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Recensione

Lei era delicata come un giovane pioppo che danza, sedotto dalla melodia del vento. I suoi occhi scrutavano il mondo con fierezza, ma scintillavano soltanto allo sguardo di una persona. Un fazzoletto rosso le incorniciava il volto, coprendo i capelli corvini mentre qualche ciocca morbida le scendeva sul collo. Si chiamava Asel’, e incontrarla in un villaggio sperduto dell’altopiano kirghiso – con i suoi stivali di gomma e una giacca troppo grande per quel corpo esile – era un’apparizione che costringeva a fermarsi, a contemplare.

Il destino volle che Il’jas la vedesse per la prima volta mentre era alla guida del suo camion, diretto a consegnare ardesia. Quando i loro sguardi si incrociarono, qualcosa in lui si fermò per sempre. Cominciarono a cercarsi con un’urgenza dell’anima, due metà desiderose di completarsi. L’abitacolo del camion divenne il loro primo rifugio segreto, con la vista su un lago che al tramonto si tingeva di rosa, dove i cigni tracciavano cerchi effimeri sull’acqua. In quel teatro naturale, Il’jas e Asel’ sorridevano nonostante sapessero che il loro amore era osteggiato dalla famiglia di lei.

Il’jas, temerario per natura, riuscì a costruire per loro una vita nuova in un alloggio presso il valico con la Cina, dove un bambino coronò il loro sogno d’amore. Ma quella stessa temerarietà che lo aveva spinto a lottare per Asel’ divenne la sua rovina. Il richiamo della sfida, il bisogno di misurarsi con una natura selvaggia e ostile, lo portarono a rischiare tutto, perdendo ciò che aveva di più caro.

Questa storia ci raggiunge attraverso i ricordi di Il’jas, intrisi di una nostalgia lancinante, che egli affida a un compagno di viaggio in treno attraverso le sconfinate terre del sud della Kirghisia. Il racconto è un susseguirsi di momenti colti all’apice della loro bellezza o drammaticità, sullo sfondo di paesaggi maestosi che sembrano partecipare alle vicende umane. La scrittura di Ajtmatov – vitale, elegante, profondamente poetica – non descrive semplicemente le emozioni: le fa vivere al lettore, trasmettendo tanto l’impeto delle passioni quanto la dolcezza di uno sguardo condiviso.

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