
“Il vangelo secondo Gesù Cristo”
Ho incontrato un Gesù bambino, curioso e avido di risposte, caparbio nel cercare di ottenerle. Un ragazzino dal cuore di cristallo, pronto a frantumarsi di fronte all’ingiustizia.
Recensione
Il potere dei libri è sconfinato come il mare che fluttua maestoso, o il cielo che ci sovrasta nella sua disarmante immensità. Un libro può spingerci là dove i sogni osano arrivare.
Ed è in questo abisso di meraviglia che mi ha condotto Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago (Feltrinelli).
Ho così incontrato un Gesù bambino, curioso e avido di risposte, caparbio nel cercare di ottenerle. Un ragazzino dal cuore di cristallo, pronto a frantumarsi di fronte all’ingiustizia. Una creatura che ama la madre con un trasporto commovente, aggrappandosi a lei nella notte quando gli incubi prendono forma, eppure già pronto a lasciarla per scoprire il mondo.
Ho visto un Gesù che cresce e scopre cosa vuol dire accarezzare il corpo di una donna, inebriarsi del suo profumo, fondersi con lei con l’impeto del fulmine e la dolcezza della brezza marina.
Infine, ho assistito all’uomo che incontra Dio, ne riconosce la grandezza e l’oscura bramosia, vacillando sotto il peso di un destino troppo gravoso.
Questo Gesù mi ha rivelato come la luce abbia bisogno del buio per brillare, eterna, nell’universo.
Tutto questo prende vita grazie alla scrittura di Saramago: uno stile evocativo e potente, che scolpisce scene vivide e le materializza davanti ai nostri occhi
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