
“Il Bird Hotel”
Le parole scelte dall’autrice sono una carezza al cuore, un balsamo per lo spirito e mi hanno rigenerata perché questo sanno fare i libri: cullare i pensieri.
Recensione
I libri parlano di te.
Di te che mi stai leggendo, di te che fluttui tra le parole in cerca di piccole verità.
Se un libro fosse una persona avrebbe i tuoi occhi e il tuo profumo perché quando leggi, i personaggi entrano dentro di te e tracciano percorsi da seguire.
Io l’ho appena fatto grazie a Irene, uscita dalle pagine del romanzo IL BIRD HOTEL di JOYCE MAYNARD pubblicato da NNEDITORE.
Ho incontrato questa giovane donna nel momento in cui il mondo sembrava crollarle addosso, l’ho vista rialzarsi dopo essere quasi precipitata in un baratro e scommettere di nuovo sulla vita anche se questa le aveva tolto il bene più prezioso, l’ho seguita in un luogo dove varietà sorprendenti di fiori, piante e uccelli inebriano l’anima, dove un vulcano troneggia sopra lo specchio d’acqua di un lago pronto a tenderti la mano per farsi attraversare, un luogo dove è possibile reinventarsi, ritrovarsi, assemblare i cocci della propria identità.
Sono entrata con lei in punta di piedi nel Bird Hotel, scoprendo il senso di fratellanza e il folclore che vigono presso comunità indigene, ho assorbito la saggezza di persone che sanno parlare una lingua di cui spesso ci dimentichiamo l’esistenza, che è il linguaggio dell’amore. Irene non guarisce dal dolore, ma impara ad adeguarsi giorno dopo giorno agli eventi e alla luce di un nuovo mondo. Le parole scelte dall’autrice sono una carezza al cuore, un balsamo per lo spirito e mi hanno rigenerata perché questo sanno fare i libri: cullare i pensieri.
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