Quanti modi esistono per descrivere il mondo? Innumerevoli, certo, ognuno ne ha una percezione propria e fa tesoro delle esperienze maturate nel tempo. C’è chi vive rimanendo in superficie e chi, invece, si tuffa in profondità.
Prendiamo un tramonto; lo si può semplicemente osservare con lo sguardo distratto oppure gli si può permettere di trafiggerti il cuore attraverso le tinte rosso vermiglio e giallo oro con cui dipinge il cielo.
Alessandro Baricco appartiene a coloro che percepiscono la vita in questo modo, ovvero con lo sguardo capace di catturare la struggente bellezza di un momento.
Il suo romanzo western “ABEL” edito Feltrinelli si inserisce in quest’ottica. Baricco avrebbe potuto scrivere un libro ricco di colpi di scena ambientato in un lontano Ovest, dove un uomo di nome Abel usa la sua straordinaria abilità di pistolero per metterla a beneficio della giustizia e salvare la madre dal patibolo. Avrebbe potuto fermarsi lì. Ma lui è andato oltre poiché ha colto la poesia contenuta nel caos esistenziale.
ABEL esce dalle pagine del libro in modo palpabile, quasi visivo, smascherando i suoi demoni e offrendoceli su un piatto d’argento. La desolazione del territorio dove è cresciuto viene assorbita dalla sua anima e trasformata in un’estenuante sfida alla morte. Quando ABEL spara, compie un gesto che lui sente come sacro, è un continuo morire e rinascere, un fuoco che divampa e si spegne lentamente, un’esplosione che ha bisogno di tempo per venire riassorbita dalle fibre del cuore. ABEL impara la difficile arte di vivere in un costante dialogo con sé stesso. Cerca di collocare i ricordi d’infanzia in un quadro più ampio, dove l’immagine di un padre morto che lo ha reso adulto troppo presto rincorre quella di una madre sfuggente e selvaggia.
Pensa alla follia umana e al labile confine che la separa dalla normalità, risente nelle orecchie le parole di chi gli ha confidato perle di vissuto, impara cosa vuol dire fluire insieme al creato, lasciarsi abbagliare dalla luce del cielo riflessa in uno specchio d’acqua. Scopre l’amore di una donna che è infinita e sa leggergli l’anima con uno sguardo.
Quando salverà la madre dalla morte, chiuderà gli occhi, il buio lo investirà ma i pensieri saranno leggeri, puliti e scorreranno senza dolore lungo un fiume disegnato dal bagliore del tramonto.