
“Il dio dei boschi”
Liz Moore non si limita a descrivere azioni; scava nell’animo dei suoi personaggi, ne esplora le crepe più nascoste e le contraddizioni più profonde con una prosa misurata e altamente evocativa.
Recensione
I boschi non sono solo uno scenario, ma un personaggio silenzioso e sapiente. Sanno riconoscere una voce, custodire un sussurro, assorbire un lamento per deporlo tra le loro radici antiche. Per ascoltarli, bisogna saper rivolgere loro le domande giuste.
Nel cuore del parco delle Adirondack si cela uno di questi boschi, depositario di una storia ritenuta troppo spaventosa per essere raccontata. In realtà, non è una sola storia, ma un groviglio di verità dimenticate che si intrecciano, pronte a venire alla luce.
Proprio lì, tanto tempo fa, scomparve nel nulla Bear, un bambino vivace e avventuroso, il cui mondo ruotava intorno alla madre, una figura remissiva che risplendeva di luce appena il figlio le si avvicinava. A distanza di anni, tra quegli stessi alberi, è la volta di Barbara a perdersi, la sorella minore di Bear: una ragazzina ribelle il cui unico, vero scopo nella vita è quello di essere finalmente vista, accettata e amata.
A indagare sulla verità è Judy, un’investigatrice tenace e intuitiva, la cui ricerca instancabile di Barbara scoperchia segreti inattesi che riguardano la prestigiosa famiglia della ragazzina. Il filo logico che guida le azioni di Judy si dipana nel buio, collegando il destino di Barbara a quello di Bear e componendo i tasselli di un puzzle sempre più intricato, dove ogni personaggio ha qualcosa da nascondere.
Con maestria, Liz Moore dà vita a un thriller psicologico di rara tensione. Il suo è uno stile che unisce la precisione chirurgica dell’investigazione ad una rara sensibilità introspettiva . Moore non si limita a descrivere azioni; scava nell’animo dei suoi personaggi, ne esplora le crepe più nascoste e le contraddizioni più profonde con una prosa misurata e altamente evocativa. La sua scrittura costruisce un’atmosfera palpabile, dove il paesaggio naturale è un’entità cosciente, un riflesso degli stati d’animo e un custode attivo di segreti.
È questa capacità di fondere il ritmo serrato del thriller con la profondità di un dramma familiare che trasforma la lettura in un’esperienza totalizzante. La tensione non lascia tregua, ogni rivelazione emotiva colpisce con forza, e le ombre dei grandi conflitti umani trovano infine la loro voce tra gli alberi di un bosco che, pagina dopo pagina, si rivela pronto a parlare.
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